La comunicazione fotografica procede in sintonia con il rapido succedersi di una società in continua evoluzione anche grazie alla piattaforma digitale che ha permesso la raggiungibilità di ‘ogni dove’ e di ‘ogni quando’ di pari passo alla democratizzazione della conoscenza tipica dei giorni nostri.
Purtroppo parlando di Fotografia ora si assiste ad un fenomeno che negli Anni Sessanta veniva definito ‘estetica del provvisorio’: se abbiamo raggiunto la condivisione, questa purtroppo appare breve ed effimera, priva di spazio per la memoria. Il presente diventa subito passato.
Forse perché la vita stessa è oggi tesa al futuro, piuttosto che ad un consapevole presente. L'emozione assume oggi preferenzialmente caratteristiche quantitative (si parla di adrenalina..) piuttosto che qualitative.
Il recupero di un diverso modo di interpretare la Fotografia può passare, a mio parere, attraverso l'associazione con le grandi espressioni dell'arte.
La Poesia con tutta la forza emozionale e riflessiva che la contraddistingue, può rappresentare un ‘partner’ stimolante e non scontato in grado di fornire alla Fotografia un significato più duraturo, consapevole e non superficiale.
Se la scelta è stata giusta non lo so. Con la curiosità e l'entusiasmo di uno sperimentatore affronto questa sfida. Potrà tingersi di successo, se sfogliando questo sito, resterà qualche emozione non fugace. Emozione che ognuno leggerà attraverso il proprio vissuto, la propria sensibilità e la propria personalità , come avviene… Leggendo una poesia.
Pier Francesco Bassi